Renato Gonetto (è un'altra figura tipica del mondo della pesca torinese, proprietario per anni di un negozio nella centralissima Via della Rocca), che ha conosciuto personalmente Moretto, lo ha accompagnato sui torrenti, ne ha appreso la tecnica della valsesiana e ha prodotto per lui centinaia di canne nei modelli tradizionali. Ho incontrato Renato Gonetto nel 2011 quando è venuto al primo raduno dei pescatori a mosca valsesiana e ci ha incantato con la sua passione e i racconti di una vita passata ad insegnare la pesca a mosca all'inglese e anche alla valsesiana. Apprese la nostra tecnica da Moretto e ci ha raccontato come lo conobbe:
Gonetto incontra per la prima volta Moretto nell'inverno del 1953, quando arriva nel suo laboratorio con una canna da valsesiana in mano e gli dice: Mi hanno detto che lei fa le canne da pesca; io avrei bisogno di canne come queste, ne avrei bisogno di un certo numero. Allora ricorda Gonetto - io guardo questa canna, era di canna di Nizza e gli rispondo: Si, si, posso fargliela; la canna aveva il calcio più lungo, la parte in mezzo più corta, e il cimino tagliato in due pezzi (l'ultima di bambù); Moretto mi disse: Se può farmele me le prepari, me le alesi, mi prepari gli innesti, poi le legature le faccio io (lui faceva le legature rosse); allora io ho cominciato a preparargliene una, poi da lì gliene ho fatto centinaia. Moretto è stato davvero il mio maestro, continua Gonetto, ricordando la prima uscita di pesca in Val di Lanzo, trasportato dallo scooter MV Agusta di Moretto, che qualche giorno prima aveva sentenziato: È ora che impari a pescare a mosca!
Renato Gonetto (è un'altra figura tipica del mondo della pesca torinese, proprietario per anni di un negozio nella centralissima Via della Rocca), che ha conosciuto personalmente Moretto, lo ha accompagnato sui torrenti, ne ha appreso la tecnica della valsesiana e ha prodotto per lui centinaia di canne nei modelli tradizionali. Ho incontrato Renato Gonetto nel 2011 quando è venuto al primo raduno dei pescatori a mosca valsesiana e ci ha incantato con la sua passione e i racconti di una vita passata ad insegnare la pesca a mosca all'inglese e anche alla valsesiana. Apprese la nostra tecnica da Moretto e ci ha raccontato come lo conobbe:
Gonetto incontra per la prima volta Moretto nell'inverno del 1953, quando arriva nel suo laboratorio con una canna da valsesiana in mano e gli dice: Mi hanno detto che lei fa le canne da pesca; io avrei bisogno di canne come queste, ne avrei bisogno di un certo numero. Allora ricorda Gonetto - io guardo questa canna, era di canna di Nizza e gli rispondo: Si, si, posso fargliela; la canna aveva il calcio più lungo, la parte in mezzo più corta, e il cimino tagliato in due pezzi (l'ultima di bambù); Moretto mi disse: Se può farmele me le prepari, me le alesi, mi prepari gli innesti, poi le legature le faccio io (lui faceva le legature rosse); allora io ho cominciato a preparargliene una, poi da lì gliene ho fatto centinaia. Moretto è stato davvero il mio maestro, continua Gonetto, ricordando la prima uscita di pesca in Val di Lanzo, trasportato dallo scooter MV Agusta di Moretto, che qualche giorno prima aveva sentenziato: È ora che impari a pescare a mosca!
Gonetto ha la sua spiegazione riguardo alla superiorità (se così si può dire) della valsesiana. Con l'inglese non riesci a "cesellare" come con la valsesiana : con questa tu metti in un posto le tre mosche e sei sempre lì pronto, la ferrata è immediata e tu hai la trota; sei fuori dal fiume, non devi entrare in acqua a disturbare i pesci; la coda è fuori dall'acqua; con l'inglese invece abbiamo la canna corta e la coda lunga, abbiamo sempre un angolo ottuso tra la coda e la punta della canna, per cui per ferrare bene dobbiamo anche aiutarci con la mano sinistra, tirando la coda, ritardiamo la ferrata; con la valsesiana, tac, hai già la trota in canna, perchè c'è invece sempre un angolo acuto tra la canna e la coda, per cui il ferraggio è più immediato; se hai i riflessi pronti hai sempre la trota agganciata. Se so costruire una canna valsesiana con gli innesti in tre pezzi lo devo a Renato, mi ha incoraggiato anche con le canne in carbonio e quando ha provato il campione della prima canna che ho progettato mi ha detto : costruiscila è una canna stupenda! Dal 2011 ad oggi Renato torna ogni anno in Valsesia e nell'estate del 2019 è venuto a passare qualche giorno a Varallo con la famiglia per portare suo figlio Emanuele ad imparare la Valsesiana e per tornare a pescare con noi, le gambe non sono quelle di una volta ma ha saputo subito ferrare una bella fario, bravo Renato sei un valsesiano a tutti gli effetti! Godetevi il filmato dove spiega come costruiva le canne valsesiane.
Gonetto ha la sua spiegazione riguardo alla superiorità (se così si può dire) della valsesiana. Con l'inglese non riesci a "cesellare" come con la valsesiana : con questa tu metti in un posto le tre mosche e sei sempre lì pronto, la ferrata è immediata e tu hai la trota; sei fuori dal fiume, non devi entrare in acqua a disturbare i pesci; la coda è fuori dall'acqua; con l'inglese invece abbiamo la canna corta e la coda lunga, abbiamo sempre un angolo ottuso tra la coda e la punta della canna, per cui per ferrare bene dobbiamo anche aiutarci con la mano sinistra, tirando la coda, ritardiamo la ferrata; con la valsesiana, tac, hai già la trota in canna, perchè c'è invece sempre un angolo acuto tra la canna e la coda, per cui il ferraggio è più immediato; se hai i riflessi pronti hai sempre la trota agganciata. Se so costruire una canna valsesiana con gli innesti in tre pezzi lo devo a Renato, mi ha incoraggiato anche con le canne in carbonio e quando ha provato il campione della prima canna che ho progettato mi ha detto : costruiscila è una canna stupenda! Dal 2011 ad oggi Renato torna ogni anno in Valsesia e nell'estate del 2019 è venuto a passare qualche giorno a Varallo con la famiglia per portare suo figlio Emanuele ad imparare la Valsesiana e per tornare a pescare con noi, le gambe non sono quelle di una volta ma ha saputo subito ferrare una bella fario, bravo Renato sei un valsesiano a tutti gli effetti! Godetevi il filmato dove spiega come costruiva le canne valsesiane.